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Il Gioco della Verità B2.1

A drama story by Luca Bianchi

In una piccola città italiana, due amici d'infanzia, Marco e Giulia, si ritrovano dopo anni di separazione. Entrambi avevano sognato di lasciare il loro paese natale per cercare fortuna in città più grandi, ma le circostanze della vita li avevano riportati indietro. Marco, ora un insegnante di storia, aveva deciso di dedicarsi alla sua passione per l'insegnamento. Giulia, invece, lavorava come fotografa freelance, cercando di catturare la bellezza della vita quotidiana attraverso l'obiettivo della sua macchina fotografica.

Un giorno, mentre passeggiavano nel parco, Giulia propose di giocare a un gioco che avevano inventato da bambini: "Il Gioco della Verità". Le regole erano semplici: ognuno doveva rivelare un segreto su di sé. Marco, un po' riluttante, accettò. 

"Ho sempre desiderato viaggiare per il mondo e vedere posti nuovi," iniziò Marco. "Ma ho paura di lasciare la mia famiglia e i miei amici qui."

Giulia lo guardò con interesse. "È normale avere paura, Marco. Ma a volte, per realizzare i nostri sogni, dobbiamo affrontare le nostre paure."

Spinta dall'incoraggiamento di Marco, Giulia rivelò il suo segreto: "Ho sempre voluto diventare un fotografo di fama mondiale, ma ho paura di non essere all'altezza. Ogni volta che scatto una foto, mi chiedo se sia abbastanza bella."

Marco annuì, comprendendo profondamente le insicurezze della sua amica. "Dobbiamo sostenerci a vicenda. Forse possiamo lavorare insieme su un progetto. Potresti fotografare persone che vivono storie interessanti, e io potrei scrivere le loro storie. Potrebbe essere un modo per esprimere noi stessi e affrontare le nostre paure."

Giulia si illuminò all'idea. "Sì, sarebbe fantastico! Potremmo iniziare con i nostri vicini. Ci sono tante persone con storie incredibili."

Nei giorni successivi, Marco e Giulia iniziarono il loro progetto. Visitarono anziani del quartiere, artisti locali e famiglie con tradizioni uniche. Ogni incontro era un'opportunità per scoprire la vita degli altri e, di conseguenza, anche di scoprire di più su se stessi.

Tuttavia, man mano che il progetto progrediva, Giulia si accorse che la sua insicurezza stava tornando. Ogni volta che mostrava le sue foto a Marco, si sentiva inadeguata. Marco, d'altra parte, stava trovando la propria voce come scrittore. Le sue parole sembravano dare vita alle immagini di Giulia, ma lui non si rendeva conto del disagio che stava causando nella sua amica.

Un giorno, dopo una lunga intervista con un artista locale, Giulia scoppiò in lacrime. "Non posso più farlo, Marco! Non sono abbastanza brava! Non voglio deluderti!"

Marco, sorpreso, cercò di consolarla. "Giulia, non devi essere perfetta. Questo progetto è per noi, per divertirci e scoprire storie. Non importa se le tue foto non sono perfette; quel che conta è l'emozione che trasmetti."

Le parole di Marco colpirono Giulia. Realizzò che il loro progetto non era solo un modo per affrontare le paure, ma anche un modo per rafforzare la loro amicizia. Decise di continuare, promettendo a se stessa che avrebbe accettato le sue imperfezioni. 

Alla fine, la mostra delle loro fotografie e racconti fu un grande successo. La comunità si riunì per celebrare le storie di vita che avevano condiviso. E in quel momento, Giulia capì che la vera bellezza non risiedeva nella perfezione, ma nell'autenticità delle esperienze umane.

Marco e Giulia uscirono dalla mostra, consapevoli che il loro viaggio era solo all'inizio. Erano pronti a affrontare il mondo, insieme, senza paura dei propri sogni.