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Il mistero della casa abbandonata B1.2

A horror story by Giovanni Rossi

C'era una volta un piccolo villaggio circondato da una fitta foresta. In questo villaggio, si trovava una casa abbandonata che tutti evitavano. Si diceva che fosse maledetta, e nessuno osava avvicinarsi. La casa aveva finestre rotte e porte cigolanti, e un'atmosfera inquietante si diffondeva intorno ad essa.

Un giorno, un gruppo di amici decise di esplorare la casa. Marco, Elena, Luca e Sara erano molto curiosi e volevano scoprire il mistero che circondava quel luogo. "Andiamo! Non possiamo lasciare che la paura ci fermi!" disse Marco, con entusiasmo. Gli altri, anche se un po' spaventati, si unirono a lui.

Arrivati davanti alla casa, sentirono un brivido lungo la schiena. La porta era aperta, come se qualcuno li stesse aspettando. I ragazzi si guardarono negli occhi, poi entrarono. Il pavimento scricchiolava sotto i loro piedi, e l'aria era fredda e pesante. "È solo una casa vecchia," disse Elena cercando di rassicurare gli amici.

All'interno, la casa era buia e polverosa. Le ragnatele pendevano dagli angoli, e si sentiva un odore strano. "Guardate!" disse Luca, puntando il dito verso una scala che portava al piano di sopra. "Dobbiamo andare su!". Marco annuì, e insieme iniziarono a salire le scale.

Ogni passo era un suono inquietante. Quando raggiunsero il piano superiore, trovarono una lunga corridoio con molte porte. "Quale porta apriamo?" chiese Sara, tremando. "Quella in fondo!" rispose Marco, indicando una porta di legno scuro.

Aprirono la porta e si trovarono in una stanza piena di vecchi mobili coperti da lenzuola bianche. Ma in un angolo c'era un grande specchio. Era polveroso e crepato, ma rifletteva la luce in modo strano. "È bellissimo," disse Elena avvicinandosi. Ma quando si guardarono nello specchio, qualcosa di strano accadde: le loro immagini sembravano muoversi da sole, come se qualcun altro fosse nella stanza con loro.

Sara urlò e si allontanò. "Cosa sta succedendo?" chiese, il terrore negli occhi. "È solo uno specchio rotto," cercò di rassicurarli Luca. Ma Marco, affascinato, si avvicinò ancora di più. "Forse c'è qualcosa dietro!" disse, e iniziò a toccare lo specchio.

Improvvisamente, una ventata di vento freddo soffiò attraverso la stanza, facendo volare via le lenzuola e spegnendo la luce. I ragazzi si sentirono disorientati. Quando la luce tornò, si accorsero che Marco era scomparso. "Dove è andato?" chiese Elena, con la voce tremante. "Non lo so!" rispose Luca, spaventato.

"Dobbiamo trovarlo!" disse Sara, decisa. I tre amici iniziarono a cercare Marco in tutta la casa. Aprirono porte, controllarono le stanze, ma di lui non c'era traccia. Ogni volta che si avvicinavano allo specchio, sentivano una strana energia, come se qualcosa li stesse attirando.

Dopo un po', trovarono una porta che non avevano notato prima. Era chiusa, ma sembrava emanare una luce debole. "Dobbiamo aprirla!" disse Luca. Con un po' di sforzo, riuscirono ad aprire la porta. All'interno, c'era una stanza buia, ma al centro c'era Marco, seduto su una sedia, con uno sguardo vuoto.

"Marco!" urlò Elena, correndo verso di lui. Ma quando lo toccò, sentì un brivido gelido. Marco non sembrava riconoscerli. "Dove sono?" chiese, confuso. "Siamo qui per aiutarti!" rispose Luca, cercando di scuoterlo.

Improvvisamente, lo specchio nella stanza iniziò a brillare intensamente. I ragazzi si voltarono e videro riflessi nel vetro: volti spettrali che li osservavano, sorridendo in modo sinistro. "Dobbiamo andarcene!" disse Sara, terrorizzata. Ma la porta si chiuse improvvisamente, bloccandoli all'interno.

"Non possiamo rimanere qui!" esclamò Elena. "Dobbiamo trovare un modo per uscire!" In quel momento, Marco si alzò in piedi, ma il suo comportamento era strano. Non sembrava più il loro amico. La sua voce era profonda e inquietante. "Non potete andarcene! Siete miei ora!".

I ragazzi, spaventati, si guardarono negli occhi. "Dobbiamo unirci e combattere!" disse Luca. Così, insieme, iniziarono a urlare, cercando di richiamare il vero Marco. La luce dello specchio brillò ancora più forte, e improvvisamente, il buio si fece più intenso.

Dopo un momento di silenzio, tutto tornò alla normalità. Marco si risvegliò, confuso, e i ragazzi si abbracciarono. "Cosa è successo?" chiese. "Non lo sappiamo, ma dobbiamo andare via!" rispose Sara. 

Corsero verso la porta e, per fortuna, si aprì. Uscirono dalla casa e non si fermarono fino a raggiungere il villaggio. Promisero di non tornare mai più. La casa abbandonata rimase un mistero, ma i ragazzi sapevano che non avrebbero mai dimenticato quella notte spaventosa.