L'ombra nel bosco C1.2
A horror story by Alessandro Neri
Era una notte buia e tempestosa quando Marco decise di avventurarsi nel bosco che si trovava dietro la sua casa.Da bambino, aveva sempre sentito storie su quell'area, storie di ombre misteriose che si muovevano tra gli alberi e di sussurri che si udivano nel vento.Ma ora, da adulto, credeva che fossero solo favole inventate per spaventare i bambini.
Con una torcia in mano e il cuore che batteva forte, Marco si addentrò nel bosco.I rumori della natura lo circondavano: il fruscio delle foglie, il canto notturno degli uccelli e il lieve scricchiolio dei rami.Ma man mano che si inoltrava, un silenzio inquietante cominciò a calare.La luce della luna filtrava tra i rami, creando ombre danzanti sul terreno.
Dopo qualche minuto di cammino, si fermò per riprendere fiato.In quel momento, notò un albero particolarmente grande e contorto.La sua corteccia era scura e rugosa, come se avesse assorbito il dolore di innumeri anni.Marco si avvicinò, curiosamente, e notò una piccola incisione sul tronco.Curioso, si avvicinò per esaminarla meglio, ma all'improvviso, un brivido gli percorse la schiena.Sentì una presenza dietro di lui.
Si voltò di scatto, ma non vide nulla.Solo il buio.Decise di ignorare la sensazione e continuò a esplorare.Ogni passo che compiva sembrava attirare l'attenzione di qualcosa nell'oscurità.I suoi pensieri cominciarono a vagare verso le storie che aveva ascoltato da bambino.Un'ombra, un'entità, qualcosa che si nutre della paura.
Marco proseguì, ma la tensione aumentava.I suoi sensi erano all'erta.Poi, all'improvviso, udì un sussurro.Non riusciva a capire le parole, ma il tono era inquietante.“Vattene,” sembrava dire.Ma non era possibile; il vento? La sua mente? Decise di ignorarlo e continuò.
Poco dopo, trovò un piccolo ruscello.L'acqua scorreva tranquillamente, ma la sua presenza sembrava fuori luogo in quel contesto di inquietudine.Si chinò per bere un sorso, quando notò il riflesso della luna sull'acqua.Ma nel riflesso, vide un'ombra dietro di sé.Una figura scura, indistinta, che sembrava osservarlo.Marco si alzò di scatto, il cuore in gola.
“Chi c'è?” urlò, ma la sua voce si perse nel silenzio del bosco.Non ricevette risposta, solo il suono dell'acqua che continuava a fluire.Decise di tornare indietro.Ma mentre si girava, il sentiero sembrava diverso.Gli alberi erano più fitti, le ombre più lunghe, e il buio sembrava avvolgerlo.
In preda al panico, cominciò a correre.Ogni passo era pesante, come se il terreno cercasse di trattenerlo.I sussurri divennero più forti, più insistenti.“Resta con noi,” sembrava dire la voce.Marco si sentì sopraffatto dalla paura.“Devo andare via!” pensò, ma le sue gambe non rispondevano.
Finalmente, vide una luce in lontananza.Era la luce della sua casa.Con tutte le forze che gli rimanevano, corse verso di essa.Ma mentre si avvicinava, la luce sembrava allontanarsi, come se il bosco stesso stesse cercando di impedirgli di fuggire.
Chiuse gli occhi e si concentrò.“Devo farcela,” ripeteva a se stesso.Riaprendo gli occhi, vide una figura davanti a lui.Era l'ombra, ma ora aveva una forma definita.Un volto pallido, occhi scuri e profondi, che sembravano scrutare dentro la sua anima.
“Perché sei qui?” chiese Marco, la voce tremante.“Sei uno di noi ora,” rispose l'ombra, e la sua voce era un eco lontano.“Rimani e scopri la verità.”
Marco si sentì bloccato, le sue gambe non rispondevano più.L'ombra si avvicinò, e Marco sentì un freddo gelido attraversargli il corpo.“No, non voglio restare,” implorò.
Con un ultimo sforzo, si voltò e corse verso la luce.Il cuore pulsava nel petto e l'ombra lo inseguiva.Ma quando raggiunse la soglia della sua casa, si sentì avvolto da un calore familiare.La porta si chiuse dietro di lui, e il silenzio tornò a regnare.
Da quel giorno, Marco non tornò mai più nel bosco.Le storie che aveva sentito da bambino si rivelarono vere.Ogni notte, però, sentiva i sussurri attraverso la finestra.E sapeva che l'ombra era ancora lì, in attesa, pronta a reclamare ciò che era suo.
E così, il bosco rimase un mistero, un luogo di paura e meraviglia, dove l'oscurità si intrecciava con la luce, e l'ombra aspettava il prossimo visitatore curioso.
Con una torcia in mano e il cuore che batteva forte, Marco si addentrò nel bosco.I rumori della natura lo circondavano: il fruscio delle foglie, il canto notturno degli uccelli e il lieve scricchiolio dei rami.Ma man mano che si inoltrava, un silenzio inquietante cominciò a calare.La luce della luna filtrava tra i rami, creando ombre danzanti sul terreno.
Dopo qualche minuto di cammino, si fermò per riprendere fiato.In quel momento, notò un albero particolarmente grande e contorto.La sua corteccia era scura e rugosa, come se avesse assorbito il dolore di innumeri anni.Marco si avvicinò, curiosamente, e notò una piccola incisione sul tronco.Curioso, si avvicinò per esaminarla meglio, ma all'improvviso, un brivido gli percorse la schiena.Sentì una presenza dietro di lui.
Si voltò di scatto, ma non vide nulla.Solo il buio.Decise di ignorare la sensazione e continuò a esplorare.Ogni passo che compiva sembrava attirare l'attenzione di qualcosa nell'oscurità.I suoi pensieri cominciarono a vagare verso le storie che aveva ascoltato da bambino.Un'ombra, un'entità, qualcosa che si nutre della paura.
Marco proseguì, ma la tensione aumentava.I suoi sensi erano all'erta.Poi, all'improvviso, udì un sussurro.Non riusciva a capire le parole, ma il tono era inquietante.“Vattene,” sembrava dire.Ma non era possibile; il vento? La sua mente? Decise di ignorarlo e continuò.
Poco dopo, trovò un piccolo ruscello.L'acqua scorreva tranquillamente, ma la sua presenza sembrava fuori luogo in quel contesto di inquietudine.Si chinò per bere un sorso, quando notò il riflesso della luna sull'acqua.Ma nel riflesso, vide un'ombra dietro di sé.Una figura scura, indistinta, che sembrava osservarlo.Marco si alzò di scatto, il cuore in gola.
“Chi c'è?” urlò, ma la sua voce si perse nel silenzio del bosco.Non ricevette risposta, solo il suono dell'acqua che continuava a fluire.Decise di tornare indietro.Ma mentre si girava, il sentiero sembrava diverso.Gli alberi erano più fitti, le ombre più lunghe, e il buio sembrava avvolgerlo.
In preda al panico, cominciò a correre.Ogni passo era pesante, come se il terreno cercasse di trattenerlo.I sussurri divennero più forti, più insistenti.“Resta con noi,” sembrava dire la voce.Marco si sentì sopraffatto dalla paura.“Devo andare via!” pensò, ma le sue gambe non rispondevano.
Finalmente, vide una luce in lontananza.Era la luce della sua casa.Con tutte le forze che gli rimanevano, corse verso di essa.Ma mentre si avvicinava, la luce sembrava allontanarsi, come se il bosco stesso stesse cercando di impedirgli di fuggire.
Chiuse gli occhi e si concentrò.“Devo farcela,” ripeteva a se stesso.Riaprendo gli occhi, vide una figura davanti a lui.Era l'ombra, ma ora aveva una forma definita.Un volto pallido, occhi scuri e profondi, che sembravano scrutare dentro la sua anima.
“Perché sei qui?” chiese Marco, la voce tremante.“Sei uno di noi ora,” rispose l'ombra, e la sua voce era un eco lontano.“Rimani e scopri la verità.”
Marco si sentì bloccato, le sue gambe non rispondevano più.L'ombra si avvicinò, e Marco sentì un freddo gelido attraversargli il corpo.“No, non voglio restare,” implorò.
Con un ultimo sforzo, si voltò e corse verso la luce.Il cuore pulsava nel petto e l'ombra lo inseguiva.Ma quando raggiunse la soglia della sua casa, si sentì avvolto da un calore familiare.La porta si chiuse dietro di lui, e il silenzio tornò a regnare.
Da quel giorno, Marco non tornò mai più nel bosco.Le storie che aveva sentito da bambino si rivelarono vere.Ogni notte, però, sentiva i sussurri attraverso la finestra.E sapeva che l'ombra era ancora lì, in attesa, pronta a reclamare ciò che era suo.
E così, il bosco rimase un mistero, un luogo di paura e meraviglia, dove l'oscurità si intrecciava con la luce, e l'ombra aspettava il prossimo visitatore curioso.
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