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L'ombra nel corridoio C2.1

A horror story by Lorenzo Bianchi

  La pioggia batteva incessantemente contro le finestre della vecchia villa.I lampi illuminavano per brevi istanti il paesaggio desolato.Dentro la casa, Marco si sentiva inquieto.Era tornato lì dopo anni, attirato da un mistero che lo aveva perseguitato fin dall'infanzia.I suoi genitori, infatti, erano scomparsi senza lasciare traccia, e ogni anno, in quel periodo, lui tornava per cercare risposte.La villa era rimasta intatta, come se il tempo si fosse fermato.Le stanze erano piene di polvere e ricordi, ma Marco sapeva che non era solo.Un'ombra sembrava seguire ogni suo passo.Non era solo la sua immaginazione.Quando si avventurò nel corridoio principale, il freddo lo avvolse come un abbraccio gelido.Ogni passo che faceva era accompagnato da un sussurro impercettibile.Marco si voltò, ma non c'era nessuno.Girò la chiave nella serratura di una porta che non aveva mai aperto prima.Il rumore del metallo risuonò nel silenzio.Quando finalmente la porta si aprì, si trovò di fronte a una stanza che non aveva mai visto.Era piccola e buia, con una finestra coperta da tende logore.Sulle pareti c'erano fotografie in bianco e nero dei suoi genitori, sorridenti e felici.Ma qualcosa non andava.Una delle immagini mostrava un angolo della casa.Marco si avvicinò e notò un dettaglio inquietante.In fondo alla foto, si intravedeva una figura oscura, indistinta.Il cuore cominciò a battere veloce.Chi era quella persona? Marco decise di indagare.Tornò nel corridoio e si diresse verso la cantina, un luogo che aveva sempre evitato.La porta era socchiusa, e un odore di muffa e umidità si diffondeva nell'aria.Con un respiro profondo, scese i gradini.La luce della sua torcia illuminava le pareti, rivelando segni di usura e crepe.All'improvviso, sentì un rumore dietro di lui.Si girò di scatto e vide l'ombra muoversi furtivamente nell'angolo."Chi sei?" gridò, ma la sua voce risuonò vuota.L'ombra svanì nel buio, lasciando solo un silenzio inquietante.Marco avanzò con cautela, cercando di mantenere la calma.Ogni passo sembrava far eco nel silenzio opprimente.Raggiunse un vecchio baule in un angolo.Aprendolo, trovò oggetti appartenenti ai suoi genitori: lettere, giocattoli e una vecchia macchina fotografica.In quel momento, il suo sguardo si posò su un diario.Le pagine erano ingiallite, ma le parole erano ancora leggibili.Era il diario di sua madre.Leggendo, Marco scoprì dettagli inquietanti sulla vita della sua famiglia.Sua madre parlava di una presenza inquietante che li seguiva.Descriveva visioni di una figura oscura che appariva nelle notti di tempesta.Marco sentì un brivido lungo la schiena.Era proprio come quella notte.Chiuse il diario e si guardò intorno, avvertendo un’ansia crescente.Decise di tornare al piano superiore.Mentre risaliva, l'ombra riapparve, più vicina.Marco si bloccò."Perché sei qui?" chiese, ma non ricevette risposta.L'ombra sembrava danzare intorno a lui, come se volesse attirarlo verso di sé.Con un gesto impulsivo, corse verso la porta d'ingresso.Ma la porta era bloccata.La tensione aumentò.L'ombra si avvicinava sempre di più, e Marco sentì il panico prendere il sopravvento.Si rese conto che non poteva scappare.Dovette affrontare la verità.Tornando indietro, si concentrò sull'ombra."Chi sei?" ripeté, questa volta con voce ferma.L'ombra si fermò.Marco chiuse gli occhi e si concentrò.Improvvisamente, un'immagine si formò nella sua mente.Era una visione della sua infanzia, un giorno in cui stava giocando nel giardino.I suoi genitori lo stavano guardando con affetto.L'ombra rappresentava la paura di perdere i suoi cari.Aprendo gli occhi, Marco si sentì diverso.La presenza non era più minacciosa, ma triste.L'ombra si dissipò, e il corridoio tornò silenzioso.Marco comprese che non poteva cambiare il passato, ma poteva trovare pace nel presente.Uscì dalla villa, lasciando il dolore alle spalle.La pioggia continuava a cadere, ma ora si sentiva libero.La villa rimase lì, silenziosa, custode di segreti e ricordi.Marco sapeva che la sua famiglia sarebbe sempre stata con lui, anche nell'oscurità.La storia si chiuse con un raggio di luce che filtrava attraverso le nuvole, promettendo un nuovo inizio.

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